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LA FIERA DI VALENZA

 

Valenza DiValenza

 

Per gentile concessione di "Lenti&Villasco srl"

 

1. La mostra del gioiello di Valenza

C'era una volta la fiera Valenza Gioielli. Correva l'anno 1965 (come da fotografia pubblicata per gentile concessione di Lenti& Villasco srl).  La "fera" come veniva chiamata in dialetto a Valenza, costituiva il punto di incontro tra domanda e offerta; rappresentava l'occasione irripetibile per far conoscere la propria azienda; agevolava l'incontro fisico (anche per ragioni conviviali) con i buyer e consentiva di "studiare" il lavoro della concorrenza. E su questo ultimo punto non saranno pochi coloro che penseranno "per copiare i modelli".

 

2. Come si svolgeva la fiera di Valenza ?

La fiera si svolgeva ogni anno in due edizioni. L'edizione autunnale si celebrava ad Ottobre mentre l'edizione primaverile si celebrava a cavallo tra Marzo ed Aprile. La "fera" durava mediamente 4 giorni. Apriva i battenti il Sabato - con l'inaugurazione ufficilale da parte delle autorità politiche - ed era riservata esclusivamente agli operatori delle aziende orafe. Il pubblico non era ammesso ad eccezione del Martedì (ossia il giorno di chiusura) in cui era possibile accedervi se si era un artigiano ovvero un lavoratore dipendente di una delle aziende espositrici. 

 

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3. Che cosa rappresentava per i valenzani la fiera ?

La fiera, in quegli anni in cui internet era una lontana chimera, era un appuntamento lavorativo ma anche sociale; durante le pause caffè ci si incontrava in corridoio o al punto di ristoro e si scambiavano opinioni e commenti. E anche le persone che non erano solite frequentarsi a Valenza, si "vedevano" in fiera rinnovando il senso di appartenenza alla comunità di Valenza e al suo distretto orafo. La fiera rappresentava l'orgoglio di tutta la città di Valenza. Era un sentimento di orgoglio che permeava gli orafi ma anche i commercianti del centro cittadino e gli operatori turistici. Tutta la popolazione era coinvolta nell'evento fieristico e le settimane precedenti la fiera, la città e sui abitanti diventavano frenetici per preparare al meglio l'evento che avrebbe portato il jet set e la stampa nazionale a Valenza.

  

4. E poi cosa è successo?

Tanto si è detto e scritto negli anni passati a proposito della chiusura della fiera di Valenza, ma come si può ben vedere in questo Luglio 2020, le fiere di settore - e in questo senso l'emergenza COVID 19 ne ha accelerato il passo - si stanno riconcertendo a soluzioni digitali.

 

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5. Ma che cos'è in sostanza una fiera digitale?

Con una buona connessione internet e un computer oppure se sei a casa, con il tuo smartphone, esattamente come in una fiera tradizionale, potrai visitare i padiglioni; potrai interloquire con gli espositori e per confrontarti sul business esattamente come lo avresti fatto in una fiera reale.

Potrai vedere le collezioni ed anche avere informazioni in tempo reale sugli oggetti.

Ma una fiera virtuale è (solo) questo ? Certo che no!

Ad una fiera virtuale potrai altresì assistere alle convention; potrai partecipare agli eventi post fiera quali ad esempio la presentazione di startup, oppure ascoltare le interviste agli operatori di settore anche intervenendo con le tue domande.

L'unica cosa che ti sarà veramente preclusa sarà il contatto umano: non potrai stringere la mano al cliente con cui hai appena concluso la compravendita e neanche potrai condividere un momento di pausa al bar per bere un caffè. L'elemento completamente assente nelle fiere virtuali sarà la socialità.

E allora il DiValenza vi domanda: siamo davvero pronti a rinunciare alla vicinanza fisica per sposare completamente il digitale? 

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