Domenica 3 Maggio 2020, sul quotidiano “La Stampa” di Torino, Antonio Zacchera, Presidente di Zacchera Hotels, pubblicava una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri per invitarlo ad occuparsi del rilancio della filiera turistica. Nel far ciò Zacchera citava espressamente l’eccellenza artigiana dei maestri orafi diValenza. E allora, il Consorzio del Marchio DiValenza, lo ha contattato per ringraziarlo anche a nome di tutti gli orafi del distretto di Valenza
dr. Antonio Zacchera - Presidente Zacchera Hotels
Dr. Zacchera, la catena alberghiera “Zacchera Hotels” rientra a tutti gli effetti nel segmento del lusso. Per favorire la ripresa post Covid 19, sarà necessario implementare la collaborazione sinergica tra i vari distretti del Fashion & Luxury ? Secondo lei potranno nascere nuove forme di alleanze in cui gli operatori della moda, del gioiello, dell’accoglienza turistica e del food diventino partner stabili per nuovi ed inediti modelli di business ?
“Certo, credo che la sinergia tra le eccellenze del ‘Made in Italy’ sarà una delle chiavi di svolta per la ripartenza degli imprenditori italiani. Credo che unendo le varie anime del mondo del lusso che fino al periodo ante Covid-19 hanno viaggiato in autonomia, si potranno scoprire nuovi modelli di business. La tecnologia digitale sarà il booster che consentirà di unire l’accoglienza di lusso al segmento del fashion (inteso come auto, moda, gioiello ed eccellenza enogastronomica). Con la ripartenza gli imprenditori riscriveremo il futuro delle filiere italiane”.
Dr. Zacchera, nel periodo post Covid 19 cambierà il modello di business della filiera legata all’accoglienza turistica. Sarà sufficiente il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale oppure serviranno altri accorgimenti ?
“La ripartenza per la filiera dell’accoglienza turistica si realizzerà quando saranno soddisfatte due condizioni: 1. Si riapriranno gli aeroporti e gli autobus torneranno a viaggiare e 2. Quando le regole ed i protocolli, per ora solo allo stato di bozze, verranno emanati dal Governo per fronteggiare il contagio Covid – 19 e fisseranno regole di condotte certe ed oggettive perché, purtroppo, noi imprenditori abbiamo assistito ad un abuso di task force composte sempre da “esperti” in cui mai, noi operatori di settore, siamo stati invitati a partecipare. A parte ciò, gli operatori dovranno affrontare un cambiamento epocale che riguarderà non solo l’accoglienza (il sorriso di benvenuto del congierge sarà coperto da una mascherina e il contatto umano sarà spezzato dalla presenza dei plexiglas divisori) ma anche la sanificazione/igienizzazione delle camere e delle sale comuni determinerà un drastico cambiamento dei processi produttivi e delle abitudinie dei viaggiatori”.
Nonostante Lei non rientri nella categoria dei “nativi digitali”, nel 1988, la sua catena alberghiera è stata la prima ad introdurre il badge magnetico per entrare nelle camere. A 32 anni da quella scelta innovativa e quasi rivoluzionaria per il contesto storico in cui si è realizzata, il “digitale” inteso come insieme di device tecnologici, sarà la soluzione per consentire, in sicurezza sanitaria, la compresenza di più persone in un unico luogo oppure i rapporti umani di interscambio personale, nel post Covid 19, ritorneranno, appena passata la fase acuta, ad essere modellati secondo gli ordinari standard di assembramento che da sempre conosciamo ?
“La tecnologia è indubbiamente importante; io ho sempre creduto che il digitale possa consentire alle strutture ricettive a migliorare la propria efficienza ed aiutare il cliente a raggiungere un alto grado di confort e soddisfazione. Ad esempio i nostri hotel sono paperless. Le facilities che offre l’hotel possono essere letti da un tablet di cui ogni camera è fornita e con detto tablet è possibile leggere molti quotidiani sia italiani che esteri il quotidiano. Anche le cameriere ai piani sono dotate di tablet con il quale non solo registrano e comunicano in tempo reale alla governante , le attività svolte, ma possono interagire con altri operatori come ad esempio i manutentori segnalando in real time i guasti o le anomalie di ogni camera. Tuttavia è importante ricordare che accanto a questi indubbi vantaggi, la tecnologia, utilizzata in modo esasperato evidenzia i suoi limiti che consistono nello snaturamento del contatto umano. Per questa ragione, a mio giudizio, il limite intrinseco della tecnologia deve essere individuato nella sburocratizzazione delle attività manuali”.
Grazie dr. Antonio Zacchera, buon lavoro ed un arrivederci a presto !